Travis Scott con “astroworld” domina la lista amazon

di Daniele Pace 327 views0

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Con una cerchia di guest star che rappresentano il livello più alto del pop (Drake, the Weeknd, Frank Ocean), del cervello creativo dell’indie di grandi dimensioni (Kevin Parker dei Tame Impala, James Blake) e i rapper della nuova ondata (Gunna, Sheck Wes, Juice WRLD ), Astroworld vanta anche la produzione più potente della vita musicale di Travis Scott fino ad ora. “Astrothunder” si increspa con i contributi di Thundercat e John Mayer, il primo riportando il suo frenetico jazz-funk a un ritmo percolante, mentre “Stop Trying to Be God” ospita la ripresa vocale più coinvolta del disco di Scott, con malinconiche linee armoniche (per gentile concessione di Stevie Wonder) e tasti vorticosi che circondano la sua voce. L’album è costellato di complessità sonore dappertutto: linee di chitarra svolazzanti, campionamenti appariscenti (l’immortale ritornello di “I Wanna Rock (Doo Doo Brown)” di Uncle Luke su “Sicko Mode”), sintetizzatori abbastanza appiccicosi da riempire una Via Lattea delle dimensioni di una condivisione —Fornire un livello di consistenza di Magic Eye: potrebbe sembrare tutto uguale da lontano, ma offusca la tua prospettiva quel tanto che basta e i dettagli si rivelano da soli.

Il delizioso “R.I.P. Screw” e il canto funebre “5% Tint” sono stati entrambi gestiti dal frequente collaboratore di Scott FKi 1st, noto anche per il suo lavoro al fianco dell’improbabile megastar Post Malone. È allettante tracciare parallelismi tra Malone e Scott: entrambi sono figure fortemente contestate all’interno o adiacenti al rap che possiedono un vasto pubblico di giovani e occasionalmente si dilettano in suoni associati alle nascenti tendenze indie dei primi anni 2010 come witch house e chillwave. Ma indipendentemente da come ti senti per lui, Malone è una presenza inconfondibile nelle sue canzoni, il suo croon ultraterreno è un elemento essenziale per il suo suono che salta di genere. Nonostante i notevoli salti di qualità compiuti su Astroworld, non sembra ancora che Scott possa raccogliere quel livello di individualità.

Nonostante l’album sia uscito qualche anno fa, resta uno dei più venduti di Amazon saldandosi tra i best seller di sempre. Potete acquistarlo in versione CD a 15.99 euro, vinile a 27.99 euro oppure in mp3 a 14.29 euro (questi i prezzi non da offerte). Vi basterà visitare questo link per accedere alla pagina ed acquistarlo. A seguire la tracklist:

1 stargazing
2 Carousels
3 Sicko Modes
4 R.I.P. Screw
5 Stop Trying to Be God
6 No Bystanders
7 Skeletons
8 Wake Ups
9 5% Tint
10Nc-17
11 Astrothunder
12 Yosemite
13 Can’t Say
14 Who? What!
15 Butterfly Effects
16 Houstonfornication
17 Coffee Beans

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