Festival di Sanremo 2012, Eugenio Finardi canta con Noa e Peppe Servillo

di Redazione 521 views0

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Ci mancava molto Eugenio Finardi che approva al Festival di Sanremo 2012 con il brano “E tu lo chiami Dio”, singolo che farà parte del nuovo album “Sessanta”, triplo cd che raccoglie tutti I successi della sua carriera e 5 inediti, fra cui il brano sanremese. L’album uscirà il 15 febbraio, con la produzione esecutiva EFsounds per edel Italia su etichetta Cramps, e alla cui realizzazione hanno collaborato Max Casacci dei Subsonica che ha rielaborato a modo suo il brano “Nuovo Umanesimo” e i maestri Carlo Boccadoro e Filippo Del Corno.

Sarà curiose vedere Eugenio Finardi con palco del teatro Ariston con Noa e i Solis String Quartet nella serata che il Festival di Sanremo 2012 dedica alle canzoni italiane che hanno avuto successo nel mondo cantata in lingua straniera. Il cantautore ha scelto “Torna a Sorrento – Surrender”, portata al successo in lingua inglese da Elvis Presley.

Nella seconda serata dei duetti, invece, Eugenio Finardi canterà con Peppe Servillo, leader degli Avion Travel che nel 1998 vince l’edizione. Il cantautore milanese è stato premiato con un importante riconoscimento della sua città, l’Ambrogino d’Oro, che conferma l’importanta di una carriera messa a disposizione della musica e dell’arte senza dimenticare l’impegno nel sociale e nella solidarietà.

Testo “E tu lo chiami Dio” – Eugenio Finardi
Vorrei volare ma non posso,
E resto fermo qua
Su questo piano che si chiama terra
Ma la terra si ferma…
Appena mi rendo conto
Di avere perso la metà del tempo
E quello che mi resta è di trovare un senso
Ma tu, sembri ridere di me,
Sembri ridere di me…
E tu lo chiami Dio
Io non dò mai nomi
A cose più grandi di me
Perché io non sono come te…
Ma conosco l’amore
Io, io che ho visto come te
Dritto in faccia il dolore..
Vorrei volare ma non posso
e spingermi più in là
Adesso che si fa silenzio attorno
Ma il silenzio mi parla…
Devo combattere con le mie lacrime,
mica con una poesia
E non c’è ordine nei letti d’ospedale
Come in una fotografia rivedo
dritta sulle spalle la mia figura..
E tu lo chiami Dio
Io non dò mai nomi
A cose più grandi di me
Perché io non sono come te…
E tu lo chiami Dio
Io non dò mai nomi
A cose più grandi di me
Perché io non sono come te…
Ma conosco l’amore
Io, che ho visto come te
Dritto in faccia il dolore..
E tu lo chiami Dio
Io non dò mai nomi
A cose più grandi di me
Perché io, io sono come te

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