Laura Pausini, scrive una lettera a Matteo morto nel crollo del palco

di Redazione 488 views0

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E’ successo ancora, e non ci sono mai parole adatte davanti alla morte, non c’è mai giustificazione che possa farci accettare disgrazie di questo genere, la morte non si accetta mai, a qualsiasi età accada, le parole consolatorie del “cominciare una seconda vita” come ha detto ieri il francescano che officiava la messa per l’ultimo saluto a Lucio Dalla. A poco servono, non ci si rassegna mai, sono belle parole, ma tali rimangono. Se poi accade a giovani come Matteo Armellini, 31 anni, originario di Roma, è ancora più devastante, venuto a mancare per il crollo del palco al cui allestimento stava lavorando per il concerto di Laura Pausini al Palacalafiore di Reggio Calabria.

Matteo ha perso la vita schiacciato dal crollo del palco, non ha potuto fare niente per difendersi, per scappare, è successo tutto all’improvviso. Per qualche ora ra Pausini non ha avuto il coraggio di dire nulla, solo una pagina bianca su Facebook con scritto “Ciao Matteo”. Il palco avrebbe dovuto essere sicuro, tutti i lavori dovrebbero esserlo, ma non è così, si muore e a volte non se ne conosce neanche la causa, si esce da casa sapendo che la sera, svolto il proprio dovere, si torna, magari stanchi, ma soddisfatti, ma troppo spesso questo non accade.

Laura Pausini ha aspettato qualche ora, forse per raccogliere i pensieri, poi ha scritto una lunga lettera parlando di Matteo:

“Scrivere queste parole per me è davvero molto difficile e doloroso…mi trovo in uno stato di confusione e fragilità molto forti. Questa notte il nostro amico e compagno di viaggio Matteo Armellini ha perso la vita a Reggio Calabria. Matteo era un rigger, un tecnico esperto, un ragazzo giovane, forte, riservato, gentile e sempre attento a far sì che il suo e il nostro lavoro fosse il migliore di tutti. La tragedia che sta colpendo la sua famiglia, me, i miei tecnici, la mia band, i miei ballerini e tutti i miei collaboratori è piu grande di ciò’ che si possa immaginare. Vivere insieme viaggiando è bellissimo e complicato, certamente è una scuola per noi che piano piano diventiamo amici, complici e poi quasi una vera famiglia … ecco perchè oggi penso che è solo ingiusto ed è semplicemente incomprensibile.
Mi sento impotente di fronte a questa perdita e vorrei poter far qualcosa ma so di non poter fare niente e questo mi fa sentire ancora peggio. Sono vicina alla sua famiglia e alla sua fidanzata con tutto il mio cuore … le mie e le nostre sentite condoglianze vengono davvero dall’anima.
Matteo stava preparando con gli altri ragazzi quello che sarebbe stato il NOSTRO concerto, la nostra adrenalina, la nostra passione, il nostro divertimento e invece oggi è un giorno pieno di dolore, un dolore troppo grande per saperlo descrivere.
Noi che siamo la tua famiglia in tour ci inchiniamo davanti a te Matteo e all’amicizia e all’amore che mettevi per ogni tuo gesto, sacrificio e aiuto che ci davi, e si uniscono a me i tecnici feriti che per fortuna ora stanno bene.

Ma il nostro lutto è totale. E devastante.
Ciao Matteo…”

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